Anno I
In alto, al centro del podio, al microfono parlava l’architetto, dietro di lui le autorità, al suo fianco gli esponenti di tutti i partiti e sotto, dietro ai giornalisti e ai fotografi, stava la grande folla.
A destra della folla la grande buca non parlava e alla sinistra gli autocarri, gli elevatori e ogni strumento necessario si accontentava di stare silenzioso e in ordine ben disposto.
“Qui faremo i grandi condomini, -diceva l’architetto- là le piccole villette, qua le attrezzature sportive, lì i negozi e le scuole, poi in fondo un po’ qui, un po’ qua e un po’ là, non mancheranno il multisala, il centro commerciale e la discoteca.”.
“Bene!”, “Bravo!” gridava la folla che applaudiva.
“Complimenti!” ripetevano le autorità.
“E’ merito mio!”, diceva ogni esponente di partito, mentre i fotografi fotografavano un po’ di qui e un po’ di là.
Anno II
In alto, al centro del podio, al microfono parlava l’architetto, dietro mancavano le autorità che avevano altro da inaugurare, al suo fianco non c’erano gli esponenti di tutti i partiti occupati ad accusarsi l’un l’altro sui giornali, sotto, una commissione d’inchiesta e. dietro ai giornalisti e ai fotografi, la folla (un po’ più piccola) con cartelli, megafoni, grida e, si dice, persino qualche fischio.
A destra della folla la grande buca continuava a non parlare e alla sinistra gli autocarri, gli elevatori e ogni strumento necessario si accontentava di stare silenzioso e in ordine ben disposto.
“Qui faremo i grandi condomini, -diceva l’architetto- là le piccole villette, qua le attrezzature sportive, lì i negozi e le scuole, poi in fondo un po’ qui, un po’ qua e un po’ là, non mancheranno il multisala, il centro commerciale e la discoteca.”.
Intanto i fotografi fotografavano un po’ di qui e un po’ di là.
Anno III
In alto, al centro del podio, al microfono parlava l’architetto, dietro e di fianco più nessuno e sotto, assenti i giornalisti, la commissione, poi, da tempo non si faceva più vedere per l’impegno che ognuno metteva nel documentare i sospetti che nutriva nei confronti di tutti quelli che la componevano e la folla, sempre più piccola, con altri cartelli si impegnava in fischi sempre più forti.
A destra della folla la grande buca continuava a non parlare e alla sinistra gli autocarri, gli elevatori e ogni strumento necessario si accontentava di stare silenzioso e in ordine ben disposto.
“Qui faremo i grandi condomini, -diceva l’architetto- là le piccole villette, qua le attrezzature sportive, lì i negozi e le scuole, poi in fondo un po’ qui, un po’ qua e un po’ là, non mancheranno il multisala, il centro commerciale e la discoteca.”.
Intanto i pochi fotografi rimasti fotografavano un po’ di qui e un po’ di là.
Anno IV
Il podio al centro della spianata, la grande buca che si ostina a non parlare, gli elevatori e ogni strumento necessario silenzioso e in ordine ben disposto e la folla tornata numerosa con i giornalisti e le autorità per via della grande novità.
Le gambe si fanno pesanti nel salire gli ultimi gradini, la gola sembra essere secca come le sabbie del deserto, sistemano il microfono e intorno il silenzio accompagna gli sguardi di tutti rivolti a te che fai appena in tempo a bere un sorso d’acqua prima di iniziare a parlare...
dac