1
Talvolta accade che Dio sia il dimenticato. Senza una scelta particolare, senza un esplicito rifiuto, ci si trova senza Dio.
2
La fede può essere persa senza quasi accorgersi, semplicemente uniformandosi alla vita di tutti, senza trovare in essa il riferimento per i propri giudizi, ma la stessa fede può anche essere trovata o ri-trovata imprevedibilmente perché Dio può chiamare a maturità chiunque e dovunque.
3
Il punto, forse, sta nell’orientare il desiderio dalla logica del possesso e del poter fare alla logica del sentirsi amato. Giacobbe inizia il suo cammino di conversione quando comprende che ogni sua speranza, ogni suo sogno parte e cresce solo dall’esperienza del sentirsi amato.
4
Ciò che conta non è possedere (o rubare) e forse neppure ricevere il dono, ma la relazione con colui che dona.
5
Perdere o trovare Dio è perdere e trovare noi stessi. La vita, cioè, può essere o vita nella solitudine egoista (anche se immersa in mille rapporti) oppure vita che nel sapersi amata e voluta sa trovare Dio nel volto dell’altro che diviene, per questo, fratello.
6
Dalla sete di potere che vuole e ruba e strappa per sé, occorre passare alla responsabilità che, derivando dall’amore, liberamente obbedisce.