UDIENZA GENERALE
Aula Paolo VI
Mercoledì, 3 settembre 2008
3. Sulla via di Damasco
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(...)
Venendo ora a noi stessi,
ci chiediamo che cosa vuol dire questo per noi?
Vuol dire che
anche per noi il cristianesimo non è una nuova filosofia o
una nuova morale. Cristiani siamo soltanto se incontriamo
Cristo. Certamente
Egli non si mostra a noi in questo modo irresistibile,
luminoso, come ha fatto con Paolo per farne l'apostolo di
tutte le genti. Ma anche noi possiamo incontrare
Cristo, nella lettura della Sacra
Scrittura, nella preghiera, nella vita liturgica della
Chiesa. Possiamo toccare il cuore di Cristo e sentire che
Egli tocca il nostro. Solo in questa relazione personale
con Cristo, solo in questo incontro con il Risorto
diventiamo realmente cristiani. E così si apre la nostra
ragione, si apre tutta la saggezza di Cristo e tutta la
ricchezza della verità. Quindi preghiamo il Signore perché ci
illumini, perché ci doni nel nostro mondo l'incontro con la
sua presenza: e così ci dia una fede vivace, un cuore
aperto, una grande carità per tutti, capace di rinnovare il
mondo.