II settimana di Quaresima - lunedì
Quando la società o la vita delle persone che conosciamo si orienta su valori diversi o contrari al tuo Vangelo, quando dovremmo, per questo, dire della ragionevolezza della tua Parola, ci ritiriamo. Ci ritiriamo motivando il nostro silenzio con il fatto che non si deve giudicare, che ognuno ha il diritto di pensarla come vuole.
Quando, però, si tratta di un nostro parente, di un vicino di casa, di un collega, di uno della comunità per il quale nutriamo rancore e astio, allora nulla ci tiene a freno.
Ficchiamo il naso nella sua vita e, senza pietà, a sciabolate di parole ne tentiamo la distruzione.
Per questo oggi ripeterò a te la tue parole del Vangelo: Insegnami Signore a non condannare per non essere condannato, a non giudicare per non essere giudicato.
(ispirato al Vangelo di oggi, secondo il rito romano)